Cerca nel blog

domenica 12 giugno 2011

L'amore secondo Tagore - quarto momento

(...continua)


Tu mi lasciasti, andando per la tua via.
pensai che t'avrei pianto e conservato
la tua solitaria immagine nel mio cuore,
scolpita in una canzone dorata.


Quanta sofferenza, quanta rabbia. Non può che subentrare l'orgoglio.


Ma, ahimè, il tempo fugge.
La gioventù passa presto, i giorni di primavera
trascorrono rapidi, i fragili fiori muoiono in un soffio,
e il saggio mi avverte che la vita non è
che una goccia di rugiada su una foglia di loto.
Dovrei trascurare tutto questo, ricordando
solo quella che m'ha abbandonato? 
sarebbe assurdo e inutile perchè il tempo fugge.



Diamine, certo che è assurdo! Anche l'amore lo è!


Venite, allora, mie notti piovose, con rapidi,
piccoli passi; sorridi mio autunno d'oro; vieni
spensierato aprile; datemi i vostri baci.
Tu vieni, e tu, e anche tu!
Amori miei, sapete che siamo mortali!
Non sarebbe follia spezzare il mio cuore
per una che mi tolse il suo? Il tempo fugge.

Esco solo per un attimo dai "momenti di Tagore" e della rappresentazione che fa dell'amore per celebrare i versi che ho appena riportato. Quando penso alla poesia, io penso alla potenza espressiva di questi versi. Penso al dolore, alla disperazione. Alla sopravvivenza. Penso alla grandezza indicibile dell'infinitamente piccolo animo umano. Piccolo solo se confrontato all'immensità del cielo.

E' dolce sedersi in un angolo e scrivere
in rima che tu sei il mio mondo.
E' eroico alimentare il proprio dolore
e rifiutare ogni conforto.
Ma un viso fresco mi guarda dal limitare della porta
e fissa i suoi occhi nei miei.
Asciugo le mie lacrime e cambio tono della mia canzone.
Perchè il tempo fugge." 



- da Il Giardiniere-


Come dire, la vita va avanti. Scrivo dire, non sentire.

(continua...)

2 commenti:

  1. grande sensibilità la tua...giovane psichiatra...mestiere affascinante come il nascosto animo umano...così affollato e così pieno di tutto, a volte così rumoroso...ma nello stesso tempo di lui nessuno si accorge...e dei suoi capricci a volte così evidenti..ma che pochi o nessuno percepiscono...

    RispondiElimina
  2. Con gli occhi del poeta vedo il mare, colgo il mistero delle cose senza studiarlo...Con quelli dello psichiatra cerco di capire cosa c'è sotto la superficie, di rendermi conto del movimento delle correnti, di catalogare la fauna e la flora marina, e provo a me stesso che non si può vivere a lungo in apnea con la pretesa di trovare ogni volta un senso...
    In entrambi i casi mi perdo negli abissi della profondità, e poi risalgo in superficie, felice.

    Grazie della visita Daniela

    RispondiElimina