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domenica 11 dicembre 2011

Domenica mattina



La vera tenerezza non si scambia
con nulla, ed è sommessa.
Invano tu mi avvolgi con premura
le spalle e il petto nella pelliccia.

Ed invano ripeti docilmente
parole sul primo amore.
Come conosco questi tuoi
fissi, insaziati sguardi!


-A. Achmatova- (trad. R. Naldi) 





Che freddo...





Avvolta la sciarpa al collo, mi restituisce il calore che non ho.

Primi passi al sole tiepido del mattino, le strade desolate, le ossa stanche. 

E penso a quanto poco mi avvicini al cuore di una donna...









-E. Hopper-






C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di una donna sola, alla finestra. 
C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di un uomo solo, sulla strada.






E c'è così poco amore...







Questa mattina brindiamo con un caffè. 

Al destino di tutte le solitudini.



20 commenti:

  1. La donna....credo che sulla donna non smetterei mai di scrivere.
    LA donna alla finestra, per strada, che spinge un passeggino, che legge il giornale, che fa i conti o la spesa...splendida Lei!

    La donna...può colmare una solitudine.

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  2. Marta: che risponderti? Non c'è risposta... è nel destino dell'uomo di trovare la donna.

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  3. C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di una donna sola, alla finestra.
    C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di un uomo solo, sulla strada.
    ....quanto si potrebbe scrivere su questo argomento.

    ...molte volte la solitudine fa essere infinitamente piccoli/insignificanti....infinitamente ignoranti...infinitamente senza cuore.....scusa questa mia annotazione.

    ciaooo Vania

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  4. ...P.s...
    ...ste' donne ...mannaggia....:)))

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  5. mi sono aggiornata con chrome google e posso fare commenti!
    la poesia di anna achmatova e l'immagine di hopper così evocative di stati d'animo intrisi di solitudine e di altro giacché questo altro è davvero come un grande contenitore e tutto vi può essere modulato all'infinito,
    c'è così poco amore e ce ne potrebbe essere tanto ma ugualmente c'è tanto di quell'amore a cui siamo sordi e ciechi, ci complichiamo la vita in questo siamo specialisti

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  6. Sun: sei così essenziale che mi spiazzi... Posso arrossire? Ma sì, tanto non mi vede nessuno. Le mie parole servono a far incontrare Anna ed Edward. Io sono il regista e l'attore secondario. Mi piace da matti interagire con loro. Spero che il film regga nonostante il piccolo budget di creatività a disposizione... ;)

    Vania e Papavero: dite cose condivisibili. Io credo che oggi si faccia una gran confusione. Si pensa che la libertà coincida con l'assenza di responsabilità e di vincoli castranti. Come se l'amore fosse una gabbia o miri alla demolizione dell'individualità. Chi non ha mai amato non è mai stato libero. L'amore, quello vero, per come la vedo io è creazione e libertà d'espressione...

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  7. "L'amore, quello vero, è creazione e libertà d'espressione"
    sottoscrivo, eppure è un aspetto, fondamentale che sia, eppoi c'è il bisogno da coniugare col sogno e sto pensando, visto che il tema che tu con nonchalance lanci, è inesorabilmente complicato oltre che irriducibile, che c'è quell'altro aspetto del dipendere, che tutti intenderebbero omettere persino con se stessi, (ah che complessità, c'è un dipendere "sano" ben diverso dalla gamma delle patologie possibili)ed è lì che si annida la sofferenza, lo sperdimento, la lacuna e in una sola parola, quel senso di mancanza che è come la terra che ti trema sotto i piedi.. caroragazzoditrentanni è difficile ma si può fare e nella sfera del possibile tutto può accadere proprio come nel sogno e scusa se senti la nuance dell'adultità in quello che scrivo..in realtà l'incertezza qui regna sovrana

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  8. Papavero: eh già, argomento che non si può esaurire in due parole. Magari non ha nemmeno senso farlo in un blog di poesia, che non cerca risposte, al massimo mira alle domande...Come spiegare poi in due parole che non si può essere indipendenti se non si è imparato a dipendere da qualcuno. Che dipendere vuol dire affidarsi, alle braccia della mamma quando ti teneva in braccio, alle braccia di una donna o un uomo quando si è più grandicelli. A quelle solide della badante, da vecchi... La dipendenza è una necessità. La società civile si regge sulla dipendenza. Perchè non si sa,spesso, che dipendere vuol dire anche "prendere origine", o "essere in necessaria relazione". Va be', la smetto. Un abbraccio.

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  9. che bella sorpresa, oggi, scoprire questo blog.
    poesia, amore, ricerca... sono i mondi in cui mi interrogo da un pò ed è bello trovare compagni di viaggio.

    Francesca

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  10. Siamo arrivati a martedì,
    va un pò meglio? :p

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  11. "...al destino di tutte le solitudini"

    spesso rincorriamo sogni...
    mentre uno sguardo incrocia il nostro e non sappiamo afferrarlo...
    sereno finire del giorno "Tra..."
    dandelìon

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  12. Ballata: non so, il post finisce prima... ;)

    A parte gli scherzi. Il destino delle solitudini? Credo che possa essere evocato da chi si sente solo. E non è preciso, non è ineluttabile come qualsiasi altro destino. Assomiglia più a un monito. Figurativamente mi viene così e te lo scrivo: pagine di un romanzo strappate e appallottolate.

    Francesca: non può che farmi piacere la tua presenza.

    Lilium: ;) Diciamo che anche domenica, dopo il caffè...

    Dandelion: a volte, incrociando uno sguardo, quando diviene significativo per entrambi, e lo capisci quando lo diviene, avrei voglia di fermare il tempo, e incominciare a vivere da lì tutto il resto.

    Questo giorno, finirà serenamente.

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  13. La solitudine pesa, senza dubbio. Si può imparare a sopportarla vivenndola non in sé, ma come a una preparazione per quando ci sarà compagnia. Si può passare dalla solitudine all'attesa

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  14. Tu tu tu

    Tu tu tu se tu fossi una gallina
    io vorrei diventare quella cesta
    per raccogliere con delicatezza
    le tue uova ogni mattina.

    Tu tu tu se tu fossi una padella
    io vorrei diventare focolare
    riscaldarti con una fiammella
    senza farti mai bruciare.

    E la favola è quì a portata di mano
    e ogni sogno così, sembra meno lontano…

    Tu tu tu se tu fossi una carrozza
    io vorrei diventare la tua strada
    per sentire la tua leggerezza
    e seguirti ovunque vada.

    Tu tu tu se tu fossi una cometa
    io vorrei diventare la tua scia
    per andare nel cielo senza meta
    e con te fuggire via.

    E la favola è quì a portata di mano
    e ogni sogno così, sembra meno lontano…

    Tu tu tu se tu fossi una chitarra
    io vorrei carezzarti con le dita
    per potere sentire da vicino
    la tua musica infinita

    per potere sentire da vicino
    la tua musica infinita…

    Eugenio Bennato

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  15. Sun: va bene che arrivi a quattro amici appassionati...

    Stanza: si, anche i cuori cinici dovrebbero imparare a farlo...

    Anella: oh mia Anella. Grazie. Ma una canzone nasce con le note pure. Facciamo così. Le note (e pure le immagini)te le regalo io...

    http://www.youtube.com/watch?v=WdUC6ROIyBw

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  16. Mi piace così tanto questo post ed ogni suo commento che scrivo solo per ribadire quanto tutto questo valga il mio silenzio.

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  17. Gizeta: quante parole si nascondono nel silenzio....

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