E allora mi volto, di scatto. Qualcosa c'è, e sfugge.
Quanto disordine in questa stanza, e quanti pensieri l'affollano! Ogni giorno nuovi arrivi, vecchi addii. Come una stazione di passaggio. Ricettacolo di sentimenti, sogni e delusioni. Esperienza di teatro che ci fa protagonisti di un'altra vita. Diversa dalla nostra.
Welcome to...
Cerco di fare un po' di ordine allora. Riempio gli scaffali. Metto le sensazioni in fila per tre, senza resto. Tutti i pensieri in uno scatolone. Una scopata a terra, una spolverata qui ed una lì.
E nel frattempo ascolto una vecchia canzone di quando ero ragazzino e pensavo di avere tante di quelle cose da lasciarmi dietro, mentre invece erano niente.
E nel frattempo ascolto una vecchia canzone di quando ero ragazzino e pensavo di avere tante di quelle cose da lasciarmi dietro, mentre invece erano niente.
Ancora ricordi. Adesso basta.
C'è bisogno di spazio.
Un po' di spazio per la poesia...
Visitando necropoli con donne
viene l’ora del tè: già il pomeriggio
è andato. E s’avvicina l’ora
di cominciare un nuovo amore
e insieme l’ora di finirlo.
Così passa l’età. Chissà se un segno
lasceremo, magari senza accorgercene:
una pietra squadrata tra le pietre
dell’enorme piramide, o una spoglia
d’ossa in un loculo.
viene l’ora del tè: già il pomeriggio
è andato. E s’avvicina l’ora
di cominciare un nuovo amore
e insieme l’ora di finirlo.
Così passa l’età. Chissà se un segno
lasceremo, magari senza accorgercene:
una pietra squadrata tra le pietre
dell’enorme piramide, o una spoglia
d’ossa in un loculo.
-I. Calvino-
Benvenuti nel mio blog.
Si, lo so, non lo apro oggi.
Ma ogni giorno moriamo, e poi rinasciamo a nuova vita.
O no?
Sorrido.
RispondiEliminaE' così, sì.
Si,si...
RispondiEliminaTristezza languida e incompleta come questo giorno che non vuole morire, non vuole lasciare dietro di se ristagni di memoria....quale nome tu dai a questa sensazione d'impotenza dinnanzi allo smarrimento del tuo io???
RispondiEliminaNoir e Astronauta: condividiamo dunque la stessa sensibilità. Perché leggersi altrimenti?
RispondiEliminaAnella: la chiamo vita. Ti abbraccio.
C'è qualcosa che non va se l'aggiornamento automatico dei blog che seguo nel tuo caso rimane fisso e dice ULTIMO POST: 6 mesi fa O_O
RispondiEliminaAdoro quel dipinto. La stanza ha 2 porte e una finestra, ma chiuse. Un interno "qualunque" senza nessuno, come una telecamera lasciata lì a guardarla, muta.
Potenzialmente la stanza comunica col mondo. Ma come può fare un dipinto, uno scritto, un blog. In maniera solitaria.
C'è bisogno d'aria. Se non per rinascere, almeno per rifare il letto ;)
TrecceNere: mi fa respirare il tuo commento, che bisogno c'è dell'aria? ;) Ps: è una immagine quella della stanza che hai descritto che potrebbe appartenere a un dipinto, come a un libro di Murakami o a una fotografia...
RispondiElimina...allora dimi cosa leggere di Murakami...
RispondiEliminaTrecceNere: se vuoi leggere della stanza, "After Dark".
RispondiElimina...come si dice...il "cerchio della vita".:)))
RispondiElimina...quante cose pensavo di aver messo via...invece son sempre là...piene di polvere ...e alle volte è bello vederle piene di polvere.
..altre volte le prendi in mano perchè pensi di spolverarle e accidentalmente ti scivolano e si ROMPONO.....PECCATO e PAZIENZA.....TANTA PAZIENZA :)))))))))))
ciaooo Vania
..p.s...dimenticavo....macabra la poesia........per me...éé....:))...per fortuna c'è il TE':)
RispondiEliminaVania: quando riprendo le cose impolverate provo pena per il me stesso andato...e allora le lascio così, impolverate, come per dirmi addio...
RispondiEliminaforse non ogni giorno ma si, si muore e si rinasce..io son certa d'essere risorta due..le posso indicare con precisione...
RispondiEliminaSunshine: mi piace l'idea che si possa rinascere. Io rinascerei sempre. Anche se vorrei non morire ogni volta ...
RispondiEliminano! non sono determinata, impulsiva, tollerante, estroversa....e tante altre cose che vorre!!!
RispondiEliminaPer le cose che non riusicamo a mettere via poi ci pensa il tempo....
RispondiEliminaTra C&T e Vania mi avete fatto venire in mente una, per me, bellissima poesia di Emily Dickinson :
Cadde tanto in basso – nella mia considerazione
Che lo udii battere in terra –
E andare a pezzi sulle pietre
In fondo alla mia mente –
Ma rimproverai la sorte che lo abbattè – meno
Di quanto denunciai me stessa,
Per aver tenuto oggetti placcati
Sulla mensola degli argenti –
EMILY DICKINSON
Tante volte non è così, e non si cade in basso nella nostra considerazione ma è la nostra considerzione che si ammala d'intermittenza e non focalizza.
Bà
P.S. mi state rovinando!!! lavorando al pc 8 ore o più in un giorno siete una finestra con panorama inedito. Sto andando a ritroso sui vecchi post di TC&T trovo sempre qualcosa da dire con voce "altra".
Gizeta
Gizeta: che meraviglia l'immagine del blog come una finestra con panorama...
RispondiEliminaBasta, ho deciso, devo leggere di più la mia amica Emily.
Ti scriverò di più di Lei anch'io se vorrai è una presenza così delicata ma decisa...che l'ho scelta perchè mi ha scelta. Certo onore e merito al Poeta che è Massimo Bacigalupo traduttore della nostra Emily per Mondadori Editore.
RispondiElimina:)
GZ
Qualcuno disse che la letteratura e la poesia sono "quel qualcosa" attraverso il quale l'uomo ha un altro respiro oltre a quello del corpo...ma a forza di parlarne mi sto riducendo senza fiato!
RispondiEliminae pensare che perdo sempre il tempo e mi lamento di non scorgerlo, dunque dov'è che vado a scovarlo? in trepidante attesa sul davanzale del Tuo blog TraC&T.
GZ
Gizeta: hai ragione, il ruolo dei poeti traduttori è decisivo...
RispondiEliminaIo me ne sto in trepidante attesa dei tuoi post!