Se fosse cosa semplice vivere, certamente saremmo uomini tristi. O meglio, non potremmo godere di alcuna felicità. Mancherebbe infatti il contrasto con la sofferenza.
Incontro mille difficoltà questa sera. A scrivere. Più in generale a comunicare. Però voglio scriverlo questo post. Anche senza ispirazione.
Non lo faccio mai. Sempre scrivo quando voglio riprodurre un pensiero, come un'emozione. Quasi di getto. Oggi no.
Oggi ho intenzione di certificare la mancanza di ispirazione. Per dimostrare che si può scrivere senza. E questa difficoltà che incontro, se solitamente mi mette di cattivo umore, voglio diventi la mia felicità. Adesso.
Voglio costringere cioè questa cosa a piegarsi al mio volere. Voglio sopprimerla l'abulia che in giorni come questo, altri giorni, mi impedisce di esserci.
Voglio remare contro la corrente, in maniera ostinata. Pur accorgendomi di andare nella direzione opposta, testardamente tentare di infliggere al destino, allo scorrere delle cose, una deviazione inaspettata.
Voglio serbare cioè alle parole il trattamento migliore, di arrivare, arrivare da qualche parte, perfino quando imprigionate dal silenzio.
Anche il silenzio ha il suo significato, ma oggi non voglio dargliene.
Voglio coprire questo silenzio con le parole.
E' dura. Sento nelle viscere la difficoltà di spingere contro energia. Si schiacciano, quasi si spalpolano al peso della realtà delle cose materiali che si impongono su quelle dello spirito.
Non ce la faccio. Proprio no.
Che fare?
Non ce la faccio. Proprio no.
Che fare?
--Mi aggrappo alle note--
Certo! Che stupido a non averci pensato prima! In esse trovo sempre la la libertà...
Ci penseranno loro a condurre le parole in salvo...
Certo! Che stupido a non averci pensato prima! In esse trovo sempre la la libertà...
Ci penseranno loro a condurre le parole in salvo...
Sono stanco. Stanco ma felice.
Anche per stasera è andata.
Sono ancora vivo, e quasi non ci credo.
http://4.bp.blogspot.com/_O8Fj14xlaik/TRkVo3G9wwI/AAAAAAAAACw/FXuZ8_M8FDo/s640/abbraccio.jpg
RispondiEliminaSoffriamo della banalità della vita, e quando riusciamo a cogliere un momento di felicità non vogliamo capacitarcene che sia reale.
RispondiEliminaAnch'io non ho ispirazione. Questo silenzio mi soffoca.
Sarà che io mi ci crogiolo nel silenzio...
RispondiEliminaUna carezza.
Anonimo: non è la prima volta che osservo con attenzione questa foto. Ci trovo un amore immenso.
RispondiEliminaAdepta: hai colto il senso del post, perché lo hai completato con quello che si leggeva tra le righe. Eppure pensavo di averlo nascosto bene stavolta.
Noir: il silenzio mi caccia al di dentro di me, lasciando il corpo in balia di se stesso...
Ps: non posso che amarlo e odiarlo insieme. Grazie per la carezza.
E non ti piace? Io tanto meno mi sento corpo tanto più mi sento me stessa.
RispondiEliminaNoir: si, magari mi piace. Solo che il corpo rischia l'incolumità quando accade. Una volta quasi ci rimanevo secco. ;)
RispondiEliminaCi risiamo.
RispondiEliminaMa sai cosa conta in tutto questo?
Che la poesia ci salverà.
Sì, la poesia, di nuovo.
Perché il dolore ci farà scrivere i più meravigliosi versi.
Il dolore.
Nulla più.
E solo l'assenza scatena ciò che il resto non dona:
l'ispirazione.
Quindi massacrami,
non ti preoccupare,
fallo ancora,
fallo ripetutamente.
Senza pietà.
Accoltellami.
Seviziami.
Uccidimi.
Versi meravigliosi ne scaturiranno.
IL TUO COMMENTO AL MIO POST SU BAREFOOT MI HA RICORDATO QUESTA COSA CHE AVEVO SCRITTO NON MOLTO TEMPO FA!
RispondiEliminaSONO FELICE.la sono malgrado tutto, la sono perchè tante cose vanno bene nella mia vita..eppure la patina grigia della tristezza non mi abbandona mai?
RispondiEliminacom'è possibile che questo avvenga?come si può essere euforici e miserabili allo stesso tempo?
Sunshine: l'assenza è poesia, sia quando è intrisa di abbandono, e arriva alla viscere, sia quando è fatta di speranza e desiderio. A volte di ricordi anche. Ma la felicità, la felicità è provare tutto questo. La poesia è soltanto una porta da varcare, alla ricerca degli infiniti altri mondi possibili.
RispondiEliminaFacciamoci una risata di cuore ;)
no....no...no....no....no.....non questa canzone....no....non adesso...non qui.....NOO!!!!!
RispondiElimina...ed anche per questa volta ce l'hai fatto...puro nulla che prende parole! E poi De Andrè
RispondiEliminaAnche io ho perso la mia ispirazione e tutto è successo nel momento in cui non ero più infelice, e detto tra noi va benissimo così. Infondo invece di scrivere faccio mille altre cose, anche se chiaramente non scrivere quasi più poesie un po mi manca
RispondiEliminaAnella: che ti prende?!
RispondiEliminaMarta: già Marta, sono parole nate dal nulla, e tornate al nulla...
Pablo: forse la "presenza" non è poesia? Chissà, forse la gioia del cuore è una poesia silenziosa.
Tra C&T che bel post anche questo!!!
RispondiEliminacosa se non la poesia può farci parlare all'infinito e restare un argomento mai esaurito?
Noir : bello "io tanto meno mi sento corpo tanto più mi sento me stessa" eppure è un binomio inscindibile seppure contenga una forte dicotomia :)
Pablo : Non per niente credo che De Andrè scrive e canta " Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori".
I momenti sereni danno vita giusto alla serenità che ne è alimento , il più delle volte; mentre la tristezza di un momento partorisce, insieme alla tristezza, la speranza di una felicità e con essa la felicità stessa...ha una necessità tutta sua di venire fuori, comunicarsi per trasformarsi e dire "ci sono" in tutti i modi in cui posso divenire visibile; non può in alcun modo abortirsi.
"Le più belle poesie"
Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le mani aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all'umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d'oro
e l'albero della conoscenza
Dio non è mai disceso nè ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto perchè
sei sceso nel limbo,
dove aspiri l'assenzio
di una sopravvivenza negata.
Alda Merini
GZ
Gizeta: non avrei scritto questo post con tutti gli stimoli che mi offri...;) Bello sapere che vai passeggiando nelle stanze del blog. Consiglio: comincia dall'inizio se ti va, alcuni post vanno letti seguendo una sequenza...
RispondiEliminaTraC&T Grazie per l'approvazione, Bene allora andrò dritta all'inizio! E' che una volta trovato soccorso mi sento sempre animata dall'urgenza, e sono una gran pasticciona amo i voli pindarici e i labirinti dedalei, faccio mouesli di roba improbabile e ci metto sempre un pò di zucchero...poi mi rendo conto dell'intruglio ma ancora non desisto e mi chiedo perchè no?
RispondiEliminaLa mia irruenza di parola......
GZ
Gizeta: la tua irruenza di parola è contagiosa...;)
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