Cerca nel blog

giovedì 12 maggio 2011

Invictus

Ieri me ne stavo a guardare il film su Mandela, di certo affascinato dalla personalità di quest'uomo, ma senza troppo entusiasmo. D'un tratto qualcosa mi colpisce e mi fa pensare...




La scrivo, perché le immagini non vi distraggano dalle parole...



Dal profondo della notte che mi avvolge,

buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,

ringrazio gli dei qualunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

W. E. Henley

Alla poesia si aggrappa l'uomo per sopravvivere... ad essa attinge quando vuole cambiare il mondo. 



Mi pare una buona ragione per leggere. 






11 commenti:

  1. Questo pezzo è bellissimo Piero, è fortissimo.

    E' come se scrivere ci tenesse saldi al nostro pensiero all'emozione troppo intima che altrimenti si disperderebbe nell'etere senza piantare semi, semi che se piantati un giorno diventeranno frutti.

    lasci una traccia, un promemoria universale

    RispondiElimina
  2. E' stato come svegliarsi Laura... Basta poco in fondo... due parole, un esempio, e possiamo cambiare il mondo

    RispondiElimina
  3. all'uomo si aggrappa l'uomo.
    capitano della propria anima e padrone del proprio destino.
    abbiamo energie e le dobbiamo usare ora e qui, che poi son solo Ombre.

    non domiamo l'anima nostra, seguiamola, ci dirigerà

    RispondiElimina
  4. Già, non imbrigliamola... Dobbiamo solo seguirla, che vi vuole? Quante parole rimangono soffocate, quante risorse si sprecano nel frattempo! E il terreno sotto i piedi rimane arido, un fiume di asfalto e recriminazioni...

    RispondiElimina
  5. ci vuole che dobbiamo conoscerla l'anima nostra, sino in fondo, soprattutto in fondo, in quel nocciolo che siamo noi quando non lo sappiamo e ci ripetiamo e siamo reale sostanza

    RispondiElimina
  6. Se fosse facile, il mondo sarebbe migliore di quello che è...

    RispondiElimina
  7. ...a parte dire che è un bel pezzo....vorrei dire che secondo me la Poesia è "costruita" da un Uomo...l'Uomo salva sè stesso.
    ciao Vania

    RispondiElimina
  8. Bella, definitiva, profonda... una poesia come questa non vincerebbe mai un concorso...
    Iago

    RispondiElimina
  9. Vania: si Vania, la magia è che quando scrive l'uomo salva sé stesso, e mentre lo fa non sa di salvarne tanti altri di uomini. La poesia è forza pura, è collante, è vita.

    Iago: Definitiva è l'aggettivo che mi piace di più, decisamente. Hai ragione, non vincerebbe mai un concorso. Ciò che è troppo grande è invisibile agli occhi, esattamente come l'infinitamente piccolo.

    RispondiElimina
  10. Non importa quanto sia stretta la porta,
    quanto piena di castighi la vita,
    io sono il padrone del mio destino:
    io sono il capitano della mia anima.

    QUANTO VORREI CREDERE CHE SIA EFFETTIVAMENTE COSI..........

    RispondiElimina
  11. Credo che l'anima non muoia mai Anella ... In ogni momento ha la possibilità di rinascere ...

    RispondiElimina