Cerca nel blog

lunedì 23 gennaio 2012

La Sicilia dei Forconi

Fermo. Senza benzina. Pare che la vita esterna contamini il corpo. Toglie energia. Eppure c’è una strana euforia nell’aria.









In coda. Anime in coda. Eppure partecipi di qualcosa che non si coglie subito.

Come di uno spirito di comunione ma non solo. Come di una tacita partecipazione alla lotta e a quelle proteste nonostante il disagio e per un disagio che pure è nostro nel profondo, ma non solo.

Che la gente si inebri al crollo delle certezze, al lento disgregarsi dei programmi? O perfino allo spettro di un desiderio come di una pausa dal lavoro che consenta di allargare il tempo e vivere qualcosa, qualcosa di più grande? Forse, ma non solo.


Sono maturi i tempi?



C’è chi spiega, chi lotta. C’è chi lamenta ancora. Chi sanguina. Ma le parole come di una felicità di incompiutezza prevalgono sulle luci delle sirene. Si accendono e si spengono come le dicessero i pensieri.

E lo straordinario dell’evento avvolge perfino me in attesa. Perso in un sabato come tanti, solo diverso.

La Sicilia infilzata da un forcone. 










Io con me ma insieme agli altri, e vinto pure, non per primo, dalla possibilità dell’espressione, della pena e di una poesia.





Questi volti apparsi tra la folla:
petali su un ramo umido e nero.



Ezra Pound,  In una stazione del metro  –Trad. V. Sereni-






Be’, nella realtà era una stazione di servizio.




Ma non solo. ..

18 commenti:

  1. La rivolta dei forconi è un evento che fa sicuramente riflettere...di sicuro ci si unisce sempre per poter dire che le cose vanno male..non che non sia vero...spero che da un evento del genere si tragga solo il meglio...si sa che in italia basta poco per trasformare un evento positivo in qualcosa di tragico e contorto..non è un paese per le cose chiare e trasparenti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non c'è rivoluzione che si svolga al di fuori dei confini spaziali e temporali del nostro animo. Non ha senso che l'uomo attacchi un altro uomo. Non è fuori da noi, mai, la rivoluzione. La rivoluzione è la condivisione di una consapevolezza più grande. Chiamala pure utopia. Oppure poesia.

      Elimina
  2. A me ha colpito soprattutto la dimensione ovattata di Palermo. Una situazione quasi surreale. Una città silenziosa, sospesa, tranquilla, dove la gente camminava a piedi o in bicicletta. Una città diversa, la città in cui vorrei vivere. Tutto era incredibilmente lento.
    Anch'io mi sono posta la domanda: "Sono maturi i tempi?"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'uomo è come un bambino che non sa leggere di fronte a un libro di storia...

      Dopo quante guerre ancora maturerà?

      Elimina
  3. ci sono anche se forse non è una cosa che conta.
    E

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' normale che tu ci sia. Perchè esisti e vivi. Non devi scordarlo mai.

      Elimina
  4. trovare la poesia in "tutto"... è poesia pura!
    :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, va a nascondersi da qualche parte la poesia. Così, quando finisco di contare ad occhi chiusi, mi metto a scrivere...;) Grazie Anonimo.

      Elimina
  5. Osar dire ciò che è giusto, è anch'Essa poesia...
    sereno finire del giorno..
    un caro saluto..
    dandelìon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Così come è poesia essere responsabili delle proprie azioni, onesti e solidali. Essere uomini di virtù. Ti abbraccio.

      Elimina
  6. La lotta è una cosa estremamente personale, che matura dentro di noi e poi sfocia nella nostra società. Sono gli animi esasperati da un sistema marcio fino al midollo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli animi frustrati possono cambiare le cose cambiando atteggiamento, non accettando il compromesso del favore di un amico, educando i propri figli all'onestà, al rispetto, al sacrificio, ai sogni. Una svolta culturale, la vera rivoluzione, tutto parte dal basso, e dalla forza di una idea di cambiamento per davvero... Perché i i politici diventino lo specchio di una nuova umanità è necessaria una umanità nuova.

      Elimina
  7. Io a volte non capisco se tutto ciò è giusto o tutto ciò è sbagliato.
    Non capisco se condivido o meno.
    Sono solo un po' confusa...e nonostante tutto la voglia di scappare via resta.

    Sono contenta ti trovarti spesso nei miei lettori...davvero. Sono contenta che le mie parole ti piacciano.

    RispondiElimina
  8. No Marta, non dobbiamo scappare. Viaggiamo, ma per conoscerci meglio. Viviamo già in un posto splendido...

    Si, mi piacciono le tue parole, e poi ho l'abitudine di seguire per davvero i blog che seguo... ;)

    RispondiElimina
  9. dobbiamo creare il fuoco, non adorare la cenere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ha sempre affascinato la figura di Prometeo, capace di sfidare gli Dei per donare il fuoco agli uomini. E' una figura che trovo poetica. Che la luce del fuoco illumini le coscienze allora.

      Elimina