Giù le mani dal Popolo!
Dico giù le mani dal Popolo a tutti coloro che, in questi giorni, tentano di cavalcare l’onda di indignazione e umanità che ha portato milioni di persone in Italia e nel resto del mondo a manifestare contro la violazione dei diritti fondamentali e contro il genocidio del popolo palestinese che si sta consumando a Gaza.
Dico giù le mani dal Popolo ai partiti, di destra e di sinistra, che cercano di fare propaganda in un momento in cui il sentimento di condanna verso chi ha ucciso migliaia di persone innocenti — bambini, donne, anziani, medici e civili, tutti senza alcuna colpa — dovrebbe essere unanime ed espresso a gran voce.
Non è vero che chi scende per le strade o si mette in mare fa gli interessi di Hamas, né che rischia di far saltare farlocchi quanto necessari accordi di pace. E non è vero nemmeno che, se al governo ci fossero stati gli altri, lo Stato Italiano si sarebbe comportato diversamente. Lo sappiamo tutti: non siamo ingenui.
Dico giù le mani dal Popolo alle organizzazioni sindacali che festeggiano gli italiani in piazza come se il risultato fosse merito loro — gli ipocriti, incapaci di garantire i diritti dei lavoratori e ciechi di fronte allo sfascio del settore pubblico, di cui sono corresponsabili.
Dico giù le mani dal Popolo ai violenti, che sfruttano le manifestazioni per dare sfogo a rabbia e frustrazione che con la Palestina c’entrano poco o niente, e mettono a rischio la vita dei cittadini e delle Forze dell’Ordine — persone come noi, nostri fratelli, che cercano soltanto di far andare le cose per il verso giusto, per poi tornare la sera a casa, dalle proprie famiglie, con un pezzo di pane.
Dico giù le mani dal Popolo anche a chi non scende in piazza, ma dalle proprie comode case critica chi mostra apertamente la propria indignazione e il proprio dissenso. Chi comprende diversamente le problematiche non può chiudersi dietro le proprie ragioni e, insieme, chiudere il cuore davanti allo scempio che è avvenuto sotto gli occhi del mondo.
E a loro chiedo: se, mettiamo il caso, una strage di civili al Nord fosse promossa da alcuni siciliani convinti che la Sicilia debba appartenere solo ai siciliani, e il Governo Italiano — d’accordo con gli alleati — decidesse di lanciare un’operazione militare che, nei fatti, si trasformasse nello sterminio di un intero popolo innocente, come reagireste? Vi sembrerebbero forse inutili le manifestazioni di dissenso dei popoli che, inorriditi, tentassero di fare pressione sui propri governi per fermare il massacro?
Vi piacerebbe essere deportati, vedere le vostre case distrutte e trasformate in alberghi di lusso per gli amici del Governo, gli stessi che hanno consentito lo sterminio senza muovere un dito? E non vi dispiacerebbe che, nel frattempo, il resto del mondo si voltasse dall’altra parte o stipulasse accordi di pace senza neppure farvi sedere al tavolo delle trattative?
Basta, sono stanco.
Per tutto questo, almeno in questi giorni, chiedo rispetto per la gente che protesta mossa da sentimenti di umanità.
Per questo, soltanto per questo, dico: Giù le mani dal Popolo.
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