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sabato 4 ottobre 2025

Giù le mani dal Popolo!

 Giù le mani dal Popolo!

Immagine presa dal web


Dico giù le mani dal Popolo a tutti coloro che, in questi giorni, tentano di cavalcare l’onda di indignazione e umanità che ha portato milioni di persone in Italia e nel resto del mondo a manifestare contro la violazione dei diritti fondamentali e contro il genocidio del popolo palestinese che si sta consumando a Gaza.


Dico giù le mani dal Popolo ai partiti, di destra e di sinistra, che cercano di fare propaganda in un momento in cui il sentimento di condanna verso chi ha ucciso migliaia di persone innocenti — bambini, donne, anziani, medici e civili, tutti senza alcuna colpa — dovrebbe essere unanime ed espresso a gran voce.


Non è vero che chi scende per le strade o si mette in mare fa gli interessi di Hamas, né che rischia di far saltare farlocchi quanto necessari accordi di pace. E non è vero nemmeno che, se al governo ci fossero stati gli altri, lo Stato Italiano si sarebbe comportato diversamente. Lo sappiamo tutti: non siamo ingenui.


Dico giù le mani dal Popolo alle organizzazioni sindacali che festeggiano gli italiani in piazza come se il risultato fosse merito loro — gli ipocriti, incapaci di garantire i diritti dei lavoratori e ciechi di fronte allo sfascio del settore pubblico, di cui sono corresponsabili.


Dico giù le mani dal Popolo ai violenti, che sfruttano le manifestazioni per dare sfogo a rabbia e frustrazione che con la Palestina c’entrano poco o niente, e mettono a rischio la vita dei cittadini e delle Forze dell’Ordine — persone come noi, nostri fratelli, che cercano soltanto di far andare le cose per il verso giusto, per poi tornare la sera a casa, dalle proprie famiglie, con un pezzo di pane.


Dico giù le mani dal Popolo anche a chi non scende in piazza, ma dalle proprie comode case critica chi mostra apertamente la propria indignazione e il proprio dissenso. Chi comprende diversamente le problematiche non può chiudersi dietro le proprie ragioni e, insieme, chiudere il cuore davanti allo scempio che è avvenuto sotto gli occhi del mondo.


E a loro chiedo: se, mettiamo il caso, una strage di civili al Nord fosse promossa da alcuni siciliani convinti che la Sicilia debba appartenere solo ai siciliani, e il Governo Italiano — d’accordo con gli alleati — decidesse di lanciare un’operazione militare che, nei fatti, si trasformasse nello sterminio di un intero popolo innocente, come reagireste? Vi sembrerebbero forse inutili le manifestazioni di dissenso dei popoli che, inorriditi, tentassero di fare pressione sui propri governi per fermare il massacro?


Vi piacerebbe essere deportati, vedere le vostre case distrutte e trasformate in alberghi di lusso per gli amici del Governo, gli stessi che hanno consentito lo sterminio senza muovere un dito? E non vi dispiacerebbe che, nel frattempo, il resto del mondo si voltasse dall’altra parte o stipulasse accordi di pace senza neppure farvi sedere al tavolo delle trattative?


Basta, sono stanco.

Per tutto questo, almeno in questi giorni, chiedo rispetto per la gente che protesta mossa da sentimenti di umanità.

Per questo, soltanto per questo, dico: Giù le mani dal Popolo.

sabato 6 settembre 2025

Stop al genocidio!

Giovedì scorso Palermo è scesa in piazza, e ha mostrato tutta la sua indignazione per il genocidio che si sta consumando a Gaza. Eravamo in tanti a fare rumore, e per quanto a volte sia frustrante gridare ai piani alti quando lì, nelle stanze delle decisioni, troppa gente se ne sta con le mani a tapparsi le orecchie, l'urlo di indignazione, sofferenza, rabbia e dolore questa volta è arrivato fino al cielo, ne sono certo. Che la missione in mare sia sostenuta dai governi, e che cibo, calore e umanità arrivino alle persone che soffrono. Questo deve essere il nostro augurio. #restiamoumani





domenica 17 agosto 2025

Riposa in pace

Eri un ponte di collegamento, tra ciò che siamo stati e ciò che siamo diventati. Quando la società è cambiata, non c'è stato più posto per te. In televisione. Perché in quel posto nascosto, tra la mente e il cuore, dentro di noi, non sei mai scomparso. E lì continuerai a vivere, per sempre.


Riposa in pace, Pippo Nazionale.

lunedì 2 giugno 2025

Cosa può esserci di poetico in un piccolo fiore?

C'è un piccolo fiore davanti a me. È comparso da poco, sebbene non possa dire di averlo visto ergersi, quando con la testa ha spinto la terra verso l'alto, alla ricerca della luce. 

Come quando prima di nascere sentiamo bene che stiamo per uscire dal buio, e allora, alla fine del canale, vediamo per la prima volta il mondo luminoso, e dobbiamo adattare gli occhi a quel cambiamento, così il piccolo fiore prova oggi ad adattarsi alla vita. 

È fragile, e non può avere la certezza di crescere bene. Il se e il come crescerà dipendono da una serie di fattori. Il cielo sarà clemente con lui? Gli manderà acqua a sufficienza? Un gigante con le sembianze d'uomo riuscirà a evitarlo al suo passaggio, o sadicamente lo schiaccerà per sentirsi padrone almeno per un giorno della sua vita, come un Dio vendicativo che non usi pietà per le sue vittime, e opti per la morte piuttosto che per il perdono? 

Diventare grandi è così dura, amico mio, che non so davvero cosa augurarti. Vuoi crescere? Che stupido che sono a porti questa domanda! Hai ancora tutti i tuoi petali con te, e come chi detiene il potere della giovinezza, che è fatta di incoscienza, non puoi pensare ad altro che a vivere, in questo momento. 

Se mi chiedeste cosa ci vedo di poetico in questo piccolo fiore, direi questo: un fiore che nasce, non può sapere nulla della morte. Questa inconsapevolezza durerà poco, però. Presto anche lui si renderà conto che la crescita è inevitabile e che è legata alla perdita. Che un petalo non rimane attaccato per sempre. Che un insetto divorerà la sua vitalità. Che per amore o diletto, qualcuno lo sradicherà dalla sua terra, facendogli perdere la sua ragione d'essere. 

Ma il piccolo fiore non sa nulla di tutto questo. Ed è così bello che mi commuove. Questa commozione, sa di spiritualità... Oh, mio Dio! Dunque, esisti? Se esisti, lascia che questo fiore cresca e muoia solo dopo aver vissuto. Non lasciarlo incompiuto. Che una vita che non si compie, è una vita sprecata.




Ma poi, è per davvero così?

In fondo questo piccolo fiore ha già assolto al compito per cui è stato creato. Rendersi visibile. Donare colore al mondo. Generare pace. Favorire contemplazione. Ammorbidire l'animo. Ingentilire i pensieri. Cos'altro posso ancora augurargli, se non di sopravvivere a queste parole, e di rimanere sé stesso fino in fondo?

Grazie piccolo fiore, sono felice di aver fatto la tua conoscenza. Ti lascio adesso, perché c'è un insetto che ha preso a ronzare intorno a te. Il primo insetto, come il primo amore, non si scorda mai, e voglio rispettare la nascita del primo sentimento. L'unico per cui valga la pena vivere.