Spesso avviene così. L'ispirazione ti suggerisce un titolo, e allora devi seguire il sentiero tracciato da parole provenienti da chissà dove, che poi il chissà dove altro non è che il recondito spazio dell'anima di chi scrive. Da casa mia, quella dei miei, sento in lontananza dei canti religiosi. Ribadiscono che oggi è Natale. È un Natale che quest'anno non è che non abbia avvertito per la mancanza degli aspetti formali, auguri e brindisi, panettoni, luminarie, regali e ninnoli non sono mancati. Né per la mancanza delle decorazioni domestiche, mancanza rispettosa di un dolore muto che avvolge l'anima di chi mi sta intorno e forse anche la mia. È un Natale che non ho avvertito sul piano dello spirito. Del Natale non ho avvertito il desiderio di ritrovarsi attorno a un albero, lo spirito religioso dell'attesa e la gioia della nascita, la speranza che tutto ciò che ci circonda possa durare. Un buon Natale detto col cuore, forse. Il calore di un abbraccio. Non mi lamento di ciò che ho. Ho ancora attorno le persone che amo. Eppure qualcosa mi è mancato. Non sono triste, per me questo, semplicemente, è un Natale privato. E l'augurio che mi faccio e faccio a chi prova oggi le mie stesse emozioni, è di prendere ciò che viene, tutto ciò che accade, bello o brutto che sia, con la serenità di chi cerca con tutto il cuore di essere la versione migliore... di ciò che è. Buon Natale.
Perchè creare un blog sulla poesia? Nessuno la legge. Mi sono detto. Poi mi sono accorto che più lo masticavo questo pensiero, e più lo digerivo. E, adesso che l'ho eliminato, mi sento finalmente pronto. Per una risposta. Scrivere di poesia è riconoscere il mondo sommerso che dà linfa all'altro mondo, quello che abitiamo. Questo blog vuole dare spazio alle parole. A quelle che diffondono e attraversano lo spazio come note. A quelle ancora nascoste. Tra la cenere e la terra.
Buon 2022 a prescindere e un abbraccio sincero.
RispondiEliminaLe premesse amico mio, non sono buone, ma speriamo che il 2022 cambi subito in meglio...
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