-Quando ti guardo, a volte mi sembra di vedere una stella lontana, -dissi.- Sembra che brilli, ma è una luce di decine di migliaia di anni fa. Forse è la luce di un astro che ora non esiste più, ma a volte sembra più reale di tutto il resto.
Shimamoto rimase in silenzio
-Tu sei lì, - continuai.- Cioè sembra che tu sia lì, ma in realtà non ci sei. Quella che si vede è solo la tua ombra, mentre tu sei da qualche altra parte. Oppure sei scomparsa tantissimo tempo fa, questo non lo so. Tendo la mano per accertarmi che ci sei, e tu ti nascondi dietro quei <<forse>> e quei <<per un po'>>. Fino quando hai intenzione di continuare così?
Queste parole, queste parole sono tratte da "A sud del confine, a ovest del sole" di M. Haruki.
Mi capita spesso di celebrarlo, ma mi accorgo soltanto adesso di quanto sia lui, a volte, a celebrare me.
Mi sembra di essere dentro i suoi romanzi a volte, di recitare coi personaggi, di dialogare con loro. Di innamorarmi di loro...
E mi rendo conto di non vivere una vita sola...
Sulle note leggere di Frank Sinatra si consuma anche la mia voce.