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lunedì 24 dicembre 2012

Il Natale delle strade



"Non accalcatevi gente, ce n'è per tutti. Abbiamo tanti sportelli, e tutto il giorno davanti...! A ciascuno l'amore suo! Non dovrete far altro che compilare un bonifico di 6 euro e 50 per l'Agenzia dei Sogni, giusto per le spese organizzative. Il resto è gratis, solo per oggi gente, l'offerta è limitata alla Vigilia del Natale, non perdete questa grande occasione! A ciascuno l'amore suo! Offerta irripetibile! Offerta da non perdere! Solo per oggi diamo a gratis l'Amore...!"








In fila, anch'io. Insieme ad altra gente. Non mi sono mai piaciute le file, eppure le ho sempre fatte, senza la pretesa di passare avanti. E' giusto che anch'io rispetti il turno. E intanto mi concentro sul da farsi. L'offerta è di quelle irrinunciabili. Danno un amore a gratis. Chissà come avverrà la consegna? Be', non mi resta che aspettare. In questa agenzia ci sono code di chilometri, arrivano fino al mare e alle montagne, dentro i boschi di faggi e castagne. Nel sottosuolo del buio, fino all'aria aperta degli uccelli. Ma io mi sono svegliato presto. Ancora cento persone e potrò ricevere la mia dose di Amore.

Gli animi non sono sereni, si surriscaldano facilmente. Alcuni spintonano, altri accampano pretese di precedenza. "Ma io sono un mutilato, sono in carrozzella!", "E no amico, non ci casco! Tutti abbiamo diritto all'Amore, il fatto di essere storpio non giustifica la tua condotta, di certo!", e via così, con altri discorsi dello stesso tenore. Intrisi della stessa umanità. Una signora anziana è triste. Ha perso il marito due mesi fa appena. Eppure è imperterrita, in fila. Due dita di trucco sul volto rugato. Il rossetto sceglie il colore brillante del Natale. Non si finisce mai di amare. C'è un'altra donna. Quest'anno ha preso trenta chili. L'anno scorso era una donna bella e innamorata. Sapeva rispettare il proprio corpo. Adesso vuole un amore come viene, un amore facile. Non vuole perdere la sua grande occasione, ma non vuole fare sacrifici. Mai più. C'è un cammello proveniente dal deserto. Senza padrone. E' da solo qui, in cerca d'amore. Spiega a uno struzzo che "vorrei vedere te, nel deserto. Lì non passa anima viva. Gli unici cammelli che vedo sono a lavoro, e sono tutti maschi! Non la sopporto una vita di duro lavoro senza amore. Per tutti i carovanieri! Io senza amore nel deserto non ci torno!”, così spiega, e negli occhi ha stampata la speranza. Prima di me, ancora, sette cinesi, due venezuelani, Vittorio Sgarbi, quattro rinoceronti, due somari, nove ragazze argentine, un militare americano, Amy Winehouse, che si lo so, non c’è più, ma ha sfidato il tempo e la morte per ricevere un po’ di affetto, e tanti altri ancora fino ad arrivare a cento.

Io guardo, osservo, le annuso le storie diverse dalla mia. Una ragazza, bellissima, non si mette in fila. E’ inginocchiata, a terra. Ha il volto in giù, verso il pavimento. Un cappello in mano, rivolto al cielo. Chiede l’elemosina. Non cerca l’amore, lei no. Chissà da quale paese proviene.

Mi faccio strada, dentro. Vedo un bimbo, di fronte a un albero agghindato a festa. E’ Natale perfino tra i ricordi.

Che confusione, adesso mi fa male la testa. Un elefante ha bloccato l’ingresso, e tutti dietro, a spingere. Barrisce l’elefante, è un grido disperato, sfonderà la porta d’ingresso, presto, presto!





Non so cosa mi capiti adesso. Ma sono qui, e non sono più lo stesso. Mi volto a destra, poi a sinistra. Attorno a me, l’Universo. Le stelle alte, sopra il cielo, e i fuochi danzanti sui pianeti. Galassie attorno si uniscono in cerchio, recitano poesie silenziose. Sono al centro di tutto, al centro del verso.





Eccomi di nuovo in fila. Ancora 99 anime in cerca d’amore, e poi toccherà a me. Qualcuno mi tira la giacca. Mi guarda. E’ una bambina di cinque anni. Mi chiede se può passarmi avanti. Non trova la sua mamma.

Scorre la fila e rimango fermo, immobile. Di fronte a me un fiume. Barche a vele dispiegate cercano il mare. E io fermo, assorto, guardo il tempo che passa.

Poi mi sveglio, e mi stringo attorno la sciarpa. Vado via. Sì, io vado via. Qui fa freddo. Fuori di qui, per strada, c’è il sole. Cammino a passo svelto, la gente mi guarda stupita.




(due minuti dopo...)



Fuori, sono fuori finalmente. Aria fresca per le narici. Ho il cuore colmo di gioia. Mi metto a salutare tutti, per le strade, a tutti un bacio e un abbraccio, felice, felice come mai, mai ancora, prima d’ora.


Buon Natale, urlo al cielo, Buon Natale gente!










E l’eco del mio augurio rimbomba tra le righe.

16 commenti:

  1. Bello.
    Ma a me, prosaica come sono di questi tempi, è venuto solo un piccolo insignificante pensiero dissacratore.
    Ci fosse uno sportello per l'amore e contemporaneamente un altro per l'utimo gingillo elettronico,
    temo che la fila più lunga sarebbe per il secondo.

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    1. E se il gingillo servisse a inviare un messaggio d'amore a una persona lontana? Voglio pensare solo cose belle. ;)

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  2. hai una bella mente, bella fantasia., bel racconto. ma l'amore potrà mai essere gratis, si trova solo dopo un continuo e tenace lavoro su sé stessi...e una volta trovato bisogna continuare a combattere affinché duri! ma fin''ora è la battaglia più dolce che abbia mai combattuto!

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    1. Hai centrato il punto... un amore in vendita non lo comprerei. Avrebbe la fregatura... ;)

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  3. L'Animo disconosce il tempo
    si ciba di piccole Gioie
    si riveste di felicità riflessa

    L'Animo brama a donare
    ancor prima di ricevere

    Grazie
    Buon Natale

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  4. all'Haiku chiedo
    un buon Natale l'oro
    l'incenso e mirra.

    ravvivo il fuoco
    ogni giorno è Natale
    nel freddo il caldo

    Il verbo cielo
    quel senso d'infinito
    appiglio ancora.

    Obnubilata
    da cibi e vini..notte
    buio mantello.

    Musica random
    Neil Young ringiovanisce
    il mio spirito.

    Strada di curve
    i cipressi i muretti
    del San Donato.

    haiku del 25 dicembre 2012


    Natale a sera
    navigata la festa
    una tristezza
    s'intrufola offuscando
    i sentimenti certi.


    limpidi moti
    di nuvole o papaveri
    di onde di mare
    alla mia inquietudine
    taumaturgica cura


    due tanka di Natale, 25 dicembre 2012

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    1. Grazie, perché mi ricordi che il cielo non è un sostantivo, ma un verbo... e grazie per tante altre cose che non mi riesce di spiegare qui...

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  5. Abbiamo tutti bisogno di amore. Di amare noi stessi, di amare gli altri.
    Alla fine del tuo racconto decidi di amare gli altri, più che ricevere tu amore. Io penso che il bene dato torna sempre indietro. Più dai amore, più sarai amato.

    Buone feste a te, che siano giorni felici, giorni sereni.
    E grazie per il tuo "Buon Natale Chiara". Il mio nome, alla fine del tuo augurio, sotto un post che parla quasi di crisi di identità, significa tanto. E non penso sia un caso.
    Grazie.

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  6. Io senza l'amore sarei morta, non posso pensare di non respirarne nemmeno un pò, ogni singolo giorno. Sentirei sprecata la mia vita e cercherei quella fila per mettermi in coda... Tu, comunque, hai un cuore davvero speciale, te l'ho mai detto? Quando ti leggo mi si riscalda l'anima.
    Tanti auguri per questi giorni di festa e tanto amore per te ed i tuoi cari!

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    1. No, la tua vita non sarebbe sprecata comunque... Però mi piace questo tuo attaccamento all'amore, perché è vitale, e lo sento pieno di cose buone e intense...

      Grazie per i complimenti e per tutto il resto. Ricambio!

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  7. Un bel racconto davvero. Ne condivido in pieno il messaggio. Buon Natale ... che duri tutto l'anno!

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    1. Ma sì, stiracchiamolo fino al prossimo Natale... ;)

      Un abbraccio anche a te!

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  8. Grazie per il commento che hai fatto al mio post e grazie soprattutto per il pensiero dolce, buone feste, che tu le possa passare il tranquillità e leggerezza.
    Ti abbraccio

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    1. Mi prendo tutta la leggerezza del tuo augurio. Mi fa bene!

      A presto...

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