Tanti auguri a tutti, di cuore. A chi è felice, auguro di mettere da parte un po' di questa felicità, per quando verranno i tempi duri. A chi è triste, di attingere a piene mani al patrimonio prezioso della memoria, per annacquare con ricordi di gioia l'animo cupo del presente. A chi invece non è né felice né triste, auguro di non rammaricarsi, perché non è poi così male vivere in equilibrio. L'equilibrio dona serenità. Buona vigilia...come ogni anno, sempre!
L'ora della poesia
Perchè creare un blog sulla poesia? Nessuno la legge. Mi sono detto. Poi mi sono accorto che più lo masticavo questo pensiero, e più lo digerivo. E, adesso che l'ho eliminato, mi sento finalmente pronto. Per una risposta. Scrivere di poesia è riconoscere il mondo sommerso che dà linfa all'altro mondo, quello che abitiamo. Questo blog vuole dare spazio alle parole. A quelle che diffondono e attraversano lo spazio come note. A quelle ancora nascoste. Tra la cenere e la terra.
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domenica 24 dicembre 2023
domenica 5 novembre 2023
Il codice dell'anima
domenica 26 febbraio 2023
La strada non presa
Ci sono poesie che, quando giungono, giungono all'improvviso, in una mite giornata invernale, senza sole, senza che nulla ti abbia fatto pensare al loro arrivo. Poesie che come arrivano poi se ne vanno, con la stessa perentorietà, ma che, quando vanno, ti hanno già modificato dentro. Ci sono poesie che ti regalano il senso delle scelte che hai fatto, e anche il senso delle scelte che non hai fatto, allo stesso modo. Poesie che mischiano orgoglio, soddisfazione, nostalgia e rimpianto. Ci sono poesie, poesie come "La strada non presa", di Robert Frost.
Due strade divergevano in un bosco d’autunno
e dispiaciuto di non poterle percorrere entrambe,
essendo un solo viaggiatore, a lungo indugiai
fissandone una, più lontano che potevo
fin dove si perdeva tra i cespugli.
Poi presi l’altra, che era buona ugualmente
e aveva forse l’aspetto migliore
perché era erbosa e meno calpestata
sebbene il passaggio le avesse rese quasi uguali.
Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie
che nessun passo aveva annerito
oh, mi riservai la prima per un altro giorno
anche se, sapendo che una strada conduce verso un’altra,
dubitavo che sarei mai tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra molti anni:
due strade divergevano in un bosco ed io -
io presi la meno battuta,
e questo ha fatto tutta la differenza.
sabato 24 dicembre 2022
Certe vigilie non passano
lunedì 21 novembre 2022
E' mia madre
Non scrivo da un po', e questo dipende dal fatto che non ho trovato in me la forza di farlo. Una persona a me cara se n'è andata, dopo dieci anni di battaglie. Se l'è portata via il covid. E questo ha azzerato tutto. Se potessi, questo 2022 lo cancellerei.
È mia madre
Cosa importa all'amore
della morte?
Piangono i pensieri che
di nulla sanno, nemmeno
di poesia
Nel cuore, più sotto, alle radici
del melo
Eva morde e condanna,
con sé, l’umanità intera
Ma dell’umanità solo non
mi importa
Di mia madre sì
che s'agita nel letto,
e il pallore dice ciò
che gli altri non vedono
Mi uccide di aver studiato,
di comprendere la tragedia
Ogni medico ci passa,
ma non vorrebbe
Dalla stazione oscura il sudore
sale su, fino al cervello
È freddo il pensiero, come
presagisse l’abbandono,
come gli occhi degli altri che
la morte già aspettano
Negli occhi di mio padre
la speranza mescolata a ignoranza
La fiducia nel mio sguardo buono
La paura di perdere un tesoro
Tutti l’amano come fosse
già grave
Il saluto, un gesto, prima
della partenza
Le lacrime annunziano il tradimento
S’offuscano malate ai miei occhi
E nel nome del mio tormento
Salirò monti, taglierò scale
Fino ai gradini del cielo
Dovesse essere necessario
Fino allora andrò a prenderla
Lasciatela stare!
Griderò agli angeli
È mia madre
Ho scritto questa poesia dieci anni fa, mese più, mese meno. Allora mia madre si trovava tra la vita e la morte. Quel dolore lo ricordo bene. Era un dolore vivo, il dolore di una persona che respirava e lottava. Avrei fatto di tutto per salvarla. Fino al cielo sarei arrivato per riportarla giù, al suo posto, con noi.
Oggi è tutto diverso. Il dolore che avverto non è vivo, è un dolore definitivo, morto. Non c'è più nulla che io possa fare per riportarla indietro. La mia disperazione non è servita a nulla. Sono trascorsi sette mesi, giorno più giorno meno, e ancora quando torno a casa sento il suo odore. Mi immagino di trovarla a letto, mi sembra quasi di sentire la sua voce che mi chiama. Poi cala il freddo, e a casa vedo soltanto il volto di mio padre. E mi rendo conto che è già tanto. Lui è la mia vita.
Riposa in pace mamma. Da lì puoi respirare bene finalmente, e goderti tutta la musica che vuoi. Non essere triste, noi ce la caveremo. Il tuo amore ci darà la forza di combattere, di vivere e gioire.
venerdì 25 febbraio 2022
Il lutto dei popoli
E così si combatte una guerra, e i carri armati si muovono in Ucraina come su un campo di Risiko. I dadi li lancia Putin, che con le mani aggiusta il dado quando non gli conviene e avanza inesorabile. L'Ucraina è ricca, fa gola, e non ha il diritto, e nemmeno può sperare di decidere liberamente del proprio futuro, essere inclusa nella sfera di influenza dell'Occidente, fare accordi commerciali in autonomia, entrare nella Nato. Putin sa che al gioco non possono partecipare le grandi potenze mondiali che presidiano i confini, sa bene che una mossa falsa dei cosiddetti "alleati" coinvolgerebbe l'intera umanità in un conflitto mondiale nemmeno immaginabile in tempi di atomica. Così il popolo ucraino è solo, e combatte con le armi che ha, insufficienti, mosso dal desiderio di libertà, un concetto che mai come oggi appare privo di consistenza. Provo dolore per il popolo ucraino, sedotto e abbandonato dall'Occidente, ma sono consapevole che non basta essere vicini col cuore alla popolazione Ucraina. Bisognerebbe dimostrare con le sanzioni che al gioco della guerra si perde sempre. Le sanzioni impoverirebbero tutti però, non solo noi occidentali, ma anche la povera gente in Russia, che non vuole la guerra ma che paradossalmente sarebbe costretta a stringersi ancora di più attorno al proprio dittatore perché non può fare altro e non vuole diventare più povera di com'è. Crude sanzioni avrebbero l'effetto di alimentare antipatie e scissioni tra popoli.
Oggi è un giorno di lutto perché perde la democrazia, e perché perdiamo noi, noi che dobbiamo necessariamente guardare dall'altra parte mentre in Ucraina la gente muore o scappa, coi sogni spezzati e le ossa rosse. I doverosi aiuti umanitari e l'accoglienza che saremo in grado di fornire alla gente ucraina basteranno a lenire il senso di colpa che, come un tarlo, divorera' le nostre coscienze? Non ne sono certo. È desolante. L'umanità non impara mai dai propri errori.
sabato 25 dicembre 2021
Un Buon Natale privato
Spesso avviene così. L'ispirazione ti suggerisce un titolo, e allora devi seguire il sentiero tracciato da parole provenienti da chissà dove, che poi il chissà dove altro non è che il recondito spazio dell'anima di chi scrive. Da casa mia, quella dei miei, sento in lontananza dei canti religiosi. Ribadiscono che oggi è Natale. È un Natale che quest'anno non è che non abbia avvertito per la mancanza degli aspetti formali, auguri e brindisi, panettoni, luminarie, regali e ninnoli non sono mancati. Né per la mancanza delle decorazioni domestiche, mancanza rispettosa di un dolore muto che avvolge l'anima di chi mi sta intorno e forse anche la mia. È un Natale che non ho avvertito sul piano dello spirito. Del Natale non ho avvertito il desiderio di ritrovarsi attorno a un albero, lo spirito religioso dell'attesa e la gioia della nascita, la speranza che tutto ciò che ci circonda possa durare. Un buon Natale detto col cuore, forse. Il calore di un abbraccio. Non mi lamento di ciò che ho. Ho ancora attorno le persone che amo. Eppure qualcosa mi è mancato. Non sono triste, per me questo, semplicemente, è un Natale privato. E l'augurio che mi faccio e faccio a chi prova oggi le mie stesse emozioni, è di prendere ciò che viene, tutto ciò che accade, bello o brutto che sia, con la serenità di chi cerca con tutto il cuore di essere la versione migliore... di ciò che è. Buon Natale.