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mercoledì 17 maggio 2017

Quando quando



Tu dimmi quando, quando. Quando arriverà?







Tutto mi sembra colorato e bello. La vita è una gran fortuna. Respiro, e l'aria che si infila nei polmoni mi riempie ogni giorno di stupore e meraviglia. Eppure c'è sempre quella domanda che mi assilla. Quando arriverà l'amore? 

Ogni giorno mi capita di incontrare gente affamata, affamata di desiderio, passione e morte. Quanto bisogno avrebbe di amore invece!

Siamo confusi, e nella nostra confusione combiniamo disastri. C'è chi decide di sposarsi proprio per risovere la confusione che si porta dentro. Poi c'è chi decide di convivere, perché sposarsi non ha senso, perché la religione è tutto un imbroglio, e l'amore non ha bisogno di imbrogli macroscopici. E poi c'è chi all'amore preferisce la solitudine. Quanta tenerezza mi fanno gli uomini e le donne che finiscono per rimanere soli, e senza capire nemmeno perché. Nella loro fragilità, un bisogno di amore che è infinito. E allora mettono i limiti a questo infinito capite? Decidono di struggersi e distruggersi. Decidono di mettere dei limiti, e ciascuno lo fa a modo suo. Perché funziona un po' così...



Mette i limiti chi non regge l'infinito


Sono le persone che amo di più. Quanto sono simili a me quelle persone che non trovano l'amore perché forse nemmeno lo cercano. Quelle che si chiedono quando, e che in fondo non sono poi così interessate a saperlo. Quelle che pensavano fosse amore, e invece era un calesse. Vero Troisi? Anche tu facevi parte di noi. Noi che...



..."Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un bordello" 

(Gabriel Garcia Marquez).








In un altro film facevi il postino. Che bel mestiere il postino. Recapitare il futuro alla gente, un futuro di tasse, okay, ma anche di sogni, speranze, opportunità. Di lettere d'amore. Ci ho trovato tanta poesia nel tuo mestiere, e forse il tuo incontro con Neruda non è stato poi così casuale. La poesia unisce le anime che si somigliano. 

"Quanto manca ancora per l'alba?" ci ha chiesto a un certo punto Pino Daniele, "...in questo immenso che dura tutta una vita...". La risposta l'ha data Neruda, come in un intimo dialogo a quattro voci, oltre il tempo e lo spazio di un'emozione. 




Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.



Caro Pablo. Anche tu certamente sei stato dei nostri. E voglio dirti grazie, oggi, io, unico sopravvissuto alla grinfie della morte, ma, ti assicuro, in compagnia di tanti altri nel mondo dei viventi. I tuoi versi oggi completano bene le mie parole confuse e sgangherate.







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